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Caratteristiche peculiari di Studio Trevisani
Formazione per sostenere i processi di crescita
La consulenza di processo aziendale (CPA)La consulenza di processo[1] (Process Consultation o Process Consulting) rappresenta una via d’uscita per permettere ai decisori di aprire gli orizzonti del pensiero e compiere scelte adeguate. Nessun manager oggi, con le sue forze, può avere in sé tutta la conoscenza che occorre per prendere decisioni adeguate. Il supporto consulenziale diventa sempre più indispensabile per poter disporre della conoscenza che specialisti di processo hanno accumulato in anni di ricerca ed esperienza settoriale e/o esperienza specifica nelle relazioni d’aiuto (coaching, terapia, team-building, counseling, self-development). Alcune domande critiche della consulenza di processo aziendale: · Che momento vive l’azienda? Come lo vivono le risorse umane? · Quali sono i suoi problemi? Che priorità dare? · Qual è la mission e il grado di consapevolezza, la centratura sulla mission? · Cosa si sta realizzando per adempiere la mission? Come si impiega il tempo? · Cosa fare di più? Stiamo perdendo di vista delle attività o variabili critiche? · Cosa non si dovrebbe fare (e si sta invece facendo)? · Come si impiegano le risorse, con che budget mentali prima che economici? · Che comportamenti e comunicazioni diamo all’interno e verso i clienti? · Quali sono i veri goals di miglioramento, che emergono dalla diagnosi? [1] Vedi Schein, Edgar H. (1999). La consulenza di processo: come costruire le relazioni d’aiuto e promuovere lo sviluppo organizzativo. Milano: Cortina Editore. Tit. orig. Process Consultation Revisited: Building the Helping Relationship, 1999, Addison Wesley. Action Research - Metodi di Ricerca AzioneIn forma semplificata, la ricerca-azione di sviluppo comunicativo aziendale rappresenta l’ingresso in azienda di una cultura della ricerca e della sperimentazione. Questo approccio si oppone all’improvvisazione, al pressappochismo, al procedere per tentativi non scientifici e alle decisioni manageriali “da bar”. Tali fattori producono errori le cui conseguenze vengono pagate sia dagli imprenditori o azionisti, sia dalle famiglie dei lavoratori. Questi danni possono essere evitati se si sottopone a sperimentazione e ricerca la massa critica delle decisioni chiave, dei prodotti cardine, delle strategie fondamentali sulle quali si deve basare il successo dell’azienda. Modello base di Action Research sperimentale Utilizzare la Action Research significa porsi in un’ottica di ricerca e sperimentazione di fronte ai problemi, sapendo che non esistono soluzioni magiche ma molti percorsi alternativi da esplorare, testare, sperimentare. Nella costruzione di un progetto consulenziale, questo significa sottoporre a valutazione estensiva diversi prototipi prima di passare alla realizzazione, verificando il possibile funzionamento di ogni componente, per evitare fallimenti. In un corso di formazione, invece, significa saper analizzare il contesto, i bisogni dei partecipanti, i desideri della committenza, svolgendo ricerca e diagnosi, prima di attuare o progettare un intervento. La filosofia stessa dell’azione manageriale è sperimentale per natura, va alla ricerca di una continua evoluzione. Ricerca l’innovazione e il miglioramento. La staticità – in un mondo che evolve – equivale a retrocedere. Unione tra consulenza di processo e action researchNel metodo ALM, viene auspicata e promossa l’unione tra consulenza di processo e action research per produrre risultati ancora superiori. Questo viene praticato tramite gruppi d’azione che convergono verso una relazione d’aiuto, in cui la consulenza di processo (parte 1) confluisce in seguito in diverse forme di ricerca-azione (parte 2 ). In seguito all’identificazione di un problema o di una opportunità da parte del cliente, si avvia un processo collaborativo di relazione d’aiuto, in cui diagnosi e soluzioni vengono svolte congiuntamente dal consulente e dal cliente. Parliamo qui di cliente in termini generali, cioè sia di clienti veri e propri (relazioni aziendali), sia di chi beneficia di una relazione d’aiuto all’interno di un gruppo di consulenza di processo (amici, compagni). Allo stesso tempo il termine di “consulente” vale per chiunque pratichi la consulenza, la vendita consulenziale, la direzione di risorse umane (o altro ruolo di comunicazione), e in chiunque riveste il ruolo di attivatore della relazione d’aiuto. Una consultazione preliminare avvia il processo di ricerca, che prosegue con lo sviluppo di ipotesi, raccolta di dati e sviluppo di una diagnosi preliminare. In seguito al feedback fornito al cliente, si avvia una ricerca in profondità e la diagnosi congiunta dei risultati. La fase di action planning permette di costruire le linee d’azione per l’attacco del problema o costruzione del progetto, e viene svolta da entrambi i protagonisti (consulente e cliente). La fase di azione (deployment) traduce in pratica il progetto/intervento, cui segue immediatamente una verifica di risultato e di processo. In seguito alla valutazione del risultato, il feedback al cliente conduce verso nuovi progetti e processi di miglioramento, ri-tarando il metodo, e permettendo di avviare un ciclo di miglioramento continuo. Confluenza tra consulenza di processo e action research – Active Process Consulting, metodo ALM |